Giorno della Memoria 2021

Intervento del Sindaco di Vo' - Dott. Giuliano MARTINI

27 Gennaio 2021

"Io credo che nella vita si possa ricavare qualcosa di positivo in tutte le circostanze, che si abbia il diritto di affermarlo solo se personalmente non si sfugge alle circostanze peggiori.

Possiamo soffrire, ma non dobbiamo soccombere".

Sono le parole che Etty Hillesum scrive nel suo Diario durante la prigionia nel campo di concentramento di Vesterbork, prima di essere trasferita ad Auschwitz dove troverà la morte nel 1943.

Oggi siamo qui, davanti a questa lapide per ricordare e capire i tragici avvenimenti che, a seguito della promulgazione delle leggi razziali del 1938, mandarono a morte cittadini italiani, la cui unica colpa era di essere di religione ebraica.

Solo nella comprensione piena del passato, possiamo evitare di ripetere gli stessi errori. Errori fatti di odio e follia che hanno portato all'uccisione di donne, uomini, bambini e anziani che, senza colpa, sono stati segregati qui a Voi' Vecchio, per poi essere caricati su un treno e deportati ad Auschwitz per la "soluzione finale": la morte nella camera a gas.

Ripensando a queste vite stroncate per i desideri di potere e di gloria di menti insane e assassine, che non hanno avuto la fortuna di trovare un Giorgio Perlasca che salvasse le loro vite, abbiamo l'obbligo di parlare ai nostri giovani e di ricordare a tutti quanto è successo, per evitare che si ripetano tragedie come quella della Shoah.

Dobbiamo tenere viva la memoria dei vecchi, di quella generazione appena scomparsa, che ha custodito gli orrori della guerra e da essi ha potuto risorgere, senza per questo dimenticare; i vecchi che sono stati giovani sopravvissuti ai genocidi, alle bombe, alle persecuzioni. Noi siamo nani sulle spalle di questi giganti e non possiamo scendere - ossia dimenticarci di loro - perché solo issati in alto dalle loro vite tribolate possiamo vedere lontano senza scordare il passato, soprattutto, senza ripeterlo.

Dobbiamo ricordare che in questa Villa, un tempo nobile residenza e teatro di vita quotidiana, a seguito della circolare del 30 Nov 1943, 47 ebrei furono incarcerati e portati in questo luogo per poi essere mandati a morire ad Auschwitz - Birkenau in Polonia.

E non possiamo non menzionare la figura dell'artista futurista Mario Pozzati che si rifugiò in questa villa fino a che non fu requisita dai Tedeschi. L'artista ha pagato un caro prezzo per aver avuto il coraggio di criticare il regime quale anarchico antifascista. L'arte si nutre di libertà e quando viene imprigionata diventa testimonianza del suo tempo, diventa Storia, così nelle opere di Pozzati troviamo i tratti cupi e angosciati di una disumanità inspiegabile.

In un periodo così difficile a causa di questa crisi mondiale non dipendente da umana lucida follia ma da un virus che sta creando grande sconvolgimento in tutto il pianeta, è nostro dovere fare in modo che non si creino ulteriori spaccature tra pensieri differenti, perché quello di Villa Contarini Giovanelli - Venier, con la sua bellezza sviluppata in verticale e i suoi interni che conservano le tracce della miseria umana, è un monito alla tolleranza, alla fraternità a vedere oltre, perché il dopo pandemia è nelle nostre mani, come lo è stato il dopo di una guerra folle.

La rinascita, anche oggi, soprattutto oggi, è nelle nostre mani.